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Riserve Oro Russia Superano in Valore Quelle in Dollari

Le riserve oro russe hanno superato il valore delle riserve detenute in dollari, un fatto che rende la Russia ancora più sovrana del proprio destino, un traguardo importante raggiunto dal Cremlino nella corsa alla propria indipendenza economica rispetto al sistema economico mondiale, ancora sotto il controllo del dollaro.
Il valore delle riserve oro della Russia hanno ufficialmente superato il valore delle riserve finanziarie russe in dollari, il sorpasso è avvenuto già nel 2020 è oggi divenuto ufficiale con gli ultimi dati pubblicati.
Il percorso che ha portato la Russia alla dedollarizzazione era cominciato già da alcuni anni con acquisti costanti di lingotti da parte del Cremlino.
Un percorso che nell’ultima fase è stato favorito anche dall’aumento del valore dell’oro che era aumentato già nel 2019 ed per poi proseguire ad aumentare nel 2020.
Il Rally dell’oro dell’ultimo anno ha fatto registrare anche un nuovo record storico spinto da investitori che hanno acquistato anche oro fisico per creare delle riserve oro da utilizzare come moneta o da rivendere presso i compro oro in caso di mancanza di liquidità.
La banca centrale russa aveva già comunicato nel 2020 di aver raggiunto la quantità di oro che si era prefissata per rendere la propria economia indipendente dal dollaro, con una quantità di riserve oro in lingotti che si calcola intorno alle 2300 tonnellate.
Un valore che si aggira intorno al 23% delle proprie riserve finanziarie, una percentuale seconda solo alle riserve che la Russia detiene in euro che sono di poco inferiori al 30% del totale delle riserve detenute.
Il valore attuale delle riserve in oro russe è cinque volte superiore rispetto al 2007, un aumento che in gran parte ha rimpiazzato le riserve in dollari di cui il Cremlino si è voluto volontariamente liberare.
A favorire la scelta della dedollarizzazione da parte della Russia hanno contribuito sicuramente anche le sanzioni che gli Usa hanno imposto contro il Cremlino per la questione Ucraina.
Una scelta che adesso rischia di ritorcersi contro gli stessi Stati Uniti visto che anche altri grandi paesi come la Cina stanno perseguendo politiche economiche di dedollarizzazione simili a quelle russe.

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