Prima l’uovo o la gallina?

A volte in qualche dibattito, non solo televisivo, sorge la domanda: ma è il pubblico che vuole l’informazione spazzatura, oppure sono i media stessi che propongono la spazzatura, sapendo di ottenere un buon successo, senza ricercare invece proposte alternative?

Ovvero si cerca la qualità o l’audience, e le due cose non possono andare d’accordo?

Prima l’uovo o la gallina?

Il quesito è lo stesso se sia nato prima l’uovo o la gallina, anzi forse questo secondo antico quesito, ha risposta più semplice.

In effetti i media non hanno o non dovrebbero avere, solo il compito di informare e se facessero questo seriamente, sarebbe già un bel risultato, ma dovrebbero anche contribuire a far crescere la conoscenza e la cultura, che non è solo barbosa.

Penso per esempio ai piccoli programmi tenuti da Sgarbi che spiegava l’arte, con molta cognizione di causa e con un taglio tutt’altro che barboso, ma la storia dimostra che poi il successo lo raccoglieva lo Sgarbi degli insulti.

Quindi il dilemma rimane, ed è ovvio che in una società in cui esistiamo solo in quanto consumatori, ciò che conta è il numero di chi si sorbisce la pubblicità e non se o cosa si impara guardando la televisione o leggendo un giornale.

A dimostrazione che i soggetti responsabili dell’informazione, non solo guardano esclusivamente all’audience, ma anche solo al più ovvio e scontato, posso portare un esempio interessante.

La marcatura CE è un argomento che interessa e coinvolge tutti noi, come soggetti passivi ed una quantità grandissima di operatori di tutti i settori economici.

La marcatura CE non interessa agli operatori di borsa, ma ci sono in Italia milioni di imprenditori che ogni giorno devono affrontare i problemi legati a questo argomento.

Non credo sia proponibile o pensabile un programma televisivo o radiofonico sulla marcatura CE, ma che l’argomento possa essere trattato da qualche testata giornalistica, magari specializzata in argomenti economici, mi sembrerebbe una cosa interessante e che potrebbe, ribadisco potrebbe, incontrare l’interesse del pubblico.

Noi abbiamo proposto a tutte le principali testate giornalistiche, che pure pubblicano la disperazione della Clerici per la morte del suo cane e le intemperanze amorose di qualche ex campione di calcio, di provare a proporre una piccola rubrica di informazione generale sulla marcatura CE, magari relegata nelle pagine economiche.

In fondo un tale esperimento, non comporterebbe nient’altro che l’utilizzo di un piccolo spazio in mezzo a molte pagine di informazione di tutti i generi.

Ebbene, dai programmi di informazione, da quelli che scoprono la polvere sotto il tappeto, a quelli che guardano dal buco della serratura, la risposta è stata unanime, il silenzio più assordante, con un’unica eccezione rappresentata da Striscia la Notizia, che ha più volte affrontato l’argomento, anche se con il taglio che le è proprio, ovvero puntando sull’effetto scandalistico, piuttosto che su una comunicazione lineare, ma giustamente ognuno fa il suo mestiere.

Certamente questa è una piccola cosa se paragonata alle manipolazioni dell’informazione, fino alla creazione di notizie totalmente false, come ad esempio quelle sulla salute di Schumacher, o le bufale fatte circolare nel web, ma dimostra ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che a nessuno interessa comunicare cose utili, ma semplicemente trasmettere ciò che la gente vuole sentire e se vuole spazzatura, spazzatura sia.

La loro spiegazione è: abbiamo poche richieste in questo senso, che equivale a ciò che si diceva una volta in campagna “i cani mangiano solo ossi”.

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