Pepite d’Oro il Sogno dei Cercatori d’Oro

Le pepite d’oro da sempre sono il sogno di ogni cercatore di oro, tanto che le storie su di esse sono state al centro di storie e leggende che si narrano dalla notte dei tempi.
Per i cercatori d’oro l’icona della fortuna è rappresentata dalle pepite d’oro, i mitici sassolini d’oro che si rinvengono nei giacimenti auriferi o nei casi più fortunati nel letto dei fiumi.
La scoperta di una pepita d’oro è il coronamento della fatica di ogni cercatore d’oro professionista o semplice appassionato, un momento magico che ripaga il cercatore della fatica e degli sforzi fatti.
I cercatori d’oro indipendenti si distinguono dalle società minerarie che utilizzano metodi e mezzi industriali, il cercatore d’oro non opera nelle miniere se non eventualmente in quelle abbandonate perché  poco redditizie.
Questi puntano a raccogliere anche le piccole pagliuzze di oro che messe insieme possano essere rivendute ai banchi metalli o compro oro Firenze o di altri luoghi.
Questo opera solitamente nei fiumi e nei torrenti cercando l’oro di origine alluvionale con una semplice attrezzatura che consiste in un setaccio e in alcuni casi in un metal detector con il quale scansiona i letti dei torrenti in secca e le zone circostanti.
Nel corso della storia ci sono anche stati eccezionali ritrovamenti di pepite d’oro fuori misura che hanno reso ricchi i fortunati cercatori, in alcuni casi questi ritrovamenti hanno scatenato delle vere e proprie corse all’oro nelle zone dove sono state rinvenute grandi pepite.
Il record della pepita d’oro più grande appartiene ad un gigantesco blocco d’oro di ben 97 kg, questa enorme pepita è stata trovata nel 1869 nei pressi di Moliagul una piccola località nello stato di Victoria in Australia.
A questa eccezionale pepita fu dato il nome di Welcome Stranger e fu venduta all’epoca per 9000 sterline, una cifra che corrisponde a 3 milioni di dollari considerando il prezzo con il quale si compra oro attualmente.
Questo luogo dell’Australia è conosciuto per essere stato nel XIX secolo un importante bacino di oro alluvionale capace di attrarre migliaia di minatori che lavorarono per anni in questa zona mineraria aurifera.
Ritrovamenti come questo hanno indotto migliaia di persone in tutto il mondo ad intraprendere questo genere di attività sia come professione sia come hobby, nonostante la maggioranza dei cercatori d’oro riescano a trovare solo piccole quantità d’oro anche dopo molte ore di lavoro, la ricerca dell’oro alluvionale è una pratica che permette di trascorrere giornate all’aperto in mezzo alla natura in luoghi molto spesso incontaminati.
La ricerca dell’oro alluvionale senza mezzi industriali è anche una pratica perfettamente sostenibile per l’ambiente in quanto non provoca danni o inquinamento alla natura.
Per separare le piccole parti d’oro dal resto del materiale presente nei fiumi vengano utilizzati vari strumenti che variano a seconda dei casi i più utilizzati sono il canaletto e la balea, utilizzando questi mezzi con i movimenti giusti si ottiene la separazione delle particelle d’oro.
Con questi mezzi manuali per ottenere un grammo di oro è necessario filtrare vari metri cubi di acqua che variano a seconda sia della concentrazione dell’oro presente nelle acque sia dall’esperienza e la bravura del cercatore d’oro.

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