AI, mille usi possibili. E se si superasse la Black Box?

Quando circa dieci anni fa uscirono i social per la prima volta, nemmeno i migliori analisti avrebbero potuto preventivare il loro impatto sulla vita quotidiana. Oggi, una vita dopo, i social sono diventati indispensabili per le attività più comuni: dalla comunicazione all’invio di messaggi al lavoro alla scuola fino al marketing. Sono un contenitore che comprende tutto e senza il quale non è possibile svolgere la gran parte delle attività. Eppure, c’era scetticismo all’inizio. Lo stesso che ha accompagnato, fin dai suoi primi passi, la tecnologia che sta rivoluzionando il presente e che promette di cambiare il corso della storia: l’Intelligenza Artificiale (AI).

Tutto ciò che riguarda l’apprendimento automatico è un gran mistero, ma l’intelligenza artificiale lo ha svelato, andato ben al di là delle aspettative. Ad oggi l’IA è fondamentale in ogni attività: dal lavoro alla medicina, non si contano più le applicazioni dell’IA. Nella gestione degli Istituti Bancari l’Intelligenza Artificiale è fondamentale: l’Internet banking è stato rivoluzionato in maniera netta, per quanto semplice. In che modo? Supportando ed automatizzando i processi interni sui servizi della clientela. Il software si occupa della parte automatica di operatività, per ridurre errori e velocizzare i risultati. In più le tecnologie basate sull’AI hanno la potenzialità di impattare sul processo decisionale umano, in termini di velocità e precisioni, con enormi ricadute economiche e produttive. Più in generale l’AI ha cambiato i customer service e, di conseguenza, la customer experience.

Nel mondo della sanità l’AI è stata utilizzata, in particolare nel periodo post-Covid, per velocizzare i tempi della sanità pubblica e per l’informatizzazione di tutte le cartelle cliniche e i dati dei pazienti. Cosa mancava all’AI per superare gli scetticismi, o almeno quei pochi che restano? Superare la cosiddetta black box, il punto oscuro che allontanava l’Intelligenza Artificiale dall’approccio induttivo di baconiana memoria. È merito dell’AI Shaper, un algoritmo che permetterebbe di superare i limiti meccanici dell’AI. Introducendo il concetto di grafi di coscienza. L’algoritmo, in questo modo, acquista un ragionamento effettivo. È il tassello che manca per allargare i confini dell’Intelligenza Artificiale. Si va così ad aggiungere un altro tassello a ciò che l’AI già fa: lo studio dei comportamenti degli utenti che sfruttano questa tecnologia in due direzioni: quella del marketing, per la personalizzazione dell’offerta, e della prevenzione, studiando i modi di giocare degli utenti.

I pochi aspetti negativi dell’AI rischiano così di essere messi da parte per quegli aspetti che, invece, possono contribuire al miglioramento della vita di ognuno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *